La crittografia tratta delle "scritture segrete" (significato etimologico della parola) ovvero i metodi per rendere un messaggio "offuscato" in modo da non essere comprensibile a persone non autorizzate.
La crittografia è la controparte della crittanalisi ed assieme formano la crittologia.
La necessità di nascondere messaggi strategici da occhi nemici è antica quanto l'uomo: si pensi che la prima traccia storica di uso della crittografia risale a Caio Giulio Cesare: a lui si attribuisce l'uso (se non addirittura l'invenzione) del cifrario di Cesare, un sistema crittografico oggi ridicolo ma emblema della nascita di un concetto totalmente nuovo e ottimo per comprendere le idee basilari della crittografia e i primi attacchi della sua "avversaria": la crittanalisi.
Dal cifrario di Cesare a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti: è stato presto esteso al più generico cifrario a scorrimento, poi ancora al cifrario monoalfabetico che a sua volta ha gettato le basi per i cifrari polialfabetici, tra cui l'imbattibile cifrario di Vigénère. Beh, almeno lo era considerato quando Vigenere l'ha ideato (unendo molte idee che erano già nell'aria da tempo), visto che nel 1863 il colonnello prussiano Friedrich Kasiski ha pubblicato un metodo per "forzarlo" (chiamato metodo Kasiski). Nel 1918 Gilbert Vernam ha però perfezionato il metodo avendo l'idea di usare chiavi lunghe almeno quanto il messaggio, metodo che tra l'altro Claude Elwood Shannon, padre della Teoria dell'informazione, ha dimostrato come totalmente sicuro (ha anzi dimostrato che è l'unico metodo sicuro).
La crittografia ha quindi "vinto" la crittanalisi ora che possiede un sistema crittografico perfetto? Da un punto di vista teorico si, ma bisogna sottostare alle dure regole del cifrario di Vernam: chiave lunga quanto il messaggio e mai più riutilizzabile. Questo impone fortissimi limiti sul suo uso, benché in ambiente militare sia stato a volte usato per comunicare con le spie (vedi One Time Pad) o per per il telefono rosso tra Washington e Mosca. Anche il cifrario trovato nel 1967 sul corpo di Che Guevara è una incarnazione del cifrario di Vernam.
Non potendo cercare metodi più sicuri l'attuale ricerca della crittografia consiste nel trovare metodi più "comodi" ma ciononostante "estremamente sicuri" (non lo saranno mai perfettamente, ma si può renderli semper più sicuri) che, possibilmente, utilizzino chiavi corte e riutilizzabili senza inficiare automaticamente la loro utilità.
Fino a pochi anni fa la crittografia era tutta "simmetrica": ovvero la chiave utilizzata per proteggere il messaggio era la stessa che serviva per poi renderlo nuovamente leggibile.
La crittografia simmetrica ha prodotto dei sistemi crittografici di tutto rispetto (ultimo tra tutti il cifrario Rijndael, scelto per il nuovo standard AES per essere utilizzato nel prossimo ventennio, pensionando l'ormai datato DES) ma la vera novità del secolo scorso è l'invenzione della crittografia asimmetrica che utilizza chiavi diverse per cifrare e per decifrare un messaggio, facilitando incredibilmente la distribuzione delle chiavi.
1 commento:
Non me ne intendo molto di codici cifrati ma una volta a scuola mi hanno parlat di una metodo di crittografia QUANTISTICO che è ASSOLUTAMENTE intraducibile, perchè appena una "spia" entra in contatto con il codice il destinatario si accorge... la cosa non è chiara nemmeno a me poichè era un seminario comunque vi rimando a questo link http://www.tonycrypt.com/Crittografia/Quant.htm. cmq basta cerare in google per avere informazioni ulteriori.
ciao ciao
PS complimenti per il sito molto interessante
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