lunedì, luglio 02, 2012
Tre Gambler al ristorante
Tre amici che si trovano a Las Vegas per passare una settimana di ferie, decidono di fare una puntatina ai tavoli del blackjack di un noto casinò della Strip. La fortuna sembra essere dalla loro parte, perché dopo un paio di ore di gioco, riescono a trasformare il loro piccolo budget di cento dollari in addirittura un paio di migliaia di cosiddetti verdoni.
Entusiasti per la loro bella vincita, non commettono il classico errore del principiante, cioè continuare a giocare finché poi non perderanno di nuovo tutto (anche se uno di loro vorrebbe provare a giocare a blackjack online), ma optano per spostarsi in un bel ristorante a cinque stelle e gustarsi una cena coi fiocchi. La scelta si rivela particolarmente azzeccata, perché la fortuna li segue anche al ristorante: entrando nel locale, il gestore comunica loro che in qualità di milionesimi clienti, potranno mangiare tutto ciò che vorranno a un prezzo assolutamente simbolico: soltanto 30 dollari.
Gli amici passano una serata fantastica, parlando di quanto si sono divertiti giocando al casinò, di come sono riusciti a battere il mazziere e di come spenderanno quei soldi nei prossimi giorni, visto che persino per una cena luculliana dovranno sborsare praticamente una miseria. Proprio nel momento di pagare arriva il terzo, seppur minimo, colpo di fortuna.
I tre amici pagano 10 dollari a testa, visto che il conto, secondo quanto detto precedentemente dal gestore, ammonta a 30 dollari. Ma proprio il gestore decide di applicare un ulteriore sconto alla già ridicola cifra, tornando con una banconota da 5 dollari di resto. I gambler optano per lasciare 2 dollari di mancia, intascando quindi ciascuno 1 altro dollaro a testa.
Perciò, avendo speso 9 dollari a testa (i 10 dollari sborsati, meno 1 che si sono presi a testa dal resto), per un totale di 27 (9x3), e aggiungendo i 2 dollari lasciati di mancia, arriviamo a una cifra di 29 dollari. Ma com'è possibile che manchi ancora un dollaro per raggiungere quota 30?
venerdì, luglio 08, 2011
Rebus Nepotista
GIOCO, FANTASIA, REALTÀ
Qual è quel politico cattolico... ma NON troppo?
Asceso al potere... ma NON certo dominante?
La risposta in questo rebus, gente!
Qual è quel politico cattolico... ma NON troppo?
Asceso al potere... ma NON certo dominante?
La risposta in questo rebus, gente!
Rebus di Giuseppe Roncari, pubblicato in origine su http://www.linkiesta.it/
giovedì, aprile 07, 2011
Il politico e l'economista
Un politico ed un economista si trovano ad una cena VIP. Nella conversazione serale, il politico catalizza l'attenzione degli ospiti sostenendo che è necessario imporre un dazio alle merci provenienti dalla Cina, perché la Cina ci sta "togliendo posti di lavoro". I cinesi, argomenta il politico, lavorano 12 ore al giorno; inoltre hanno una moneta svalutata artificialmente che fa sì che i loro prodotti per noi costino pochissimo, una volta convertito il loro prezzo da yuan ad euro. Per tutti questi motivi, il politico conclude che "non possiamo competere con loro: riescono a produrre tutto a costo minore". A questo punto, l'economista interviene e risponde: "Mi scusi, ma quello che ha appena detto è impossibile". L'economista ha ragione. La domanda è: perché è impossibile?
Primo suggerimento: si tratta di una impossibilità logica, non di un'affermazione empirica che abbia senso cercare di falsificare sperimentalmente.
Secondo suggerimento (dopo i puntini):
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la traccia della soluzione è questa: supponiamo che esista qualcosa che i Cinesi riescono a produrre a costo minore di noi; bisogna far vedere che esiste necessariamente qualcos'altro che noi riusciamo a produrre a costo minore di loro. (E quindi è impossibile che la Cina ci "tolga il lavoro".)
Terzo suggerimento:
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bisogna avere chiaro il concetto di "costo". Il "costo" per te di avere qualcosa è ciò a cui tu rinunci per avere quella cosa. Ad esempio, se il giornale costa 6 euro, il "costo" per me di quel giornale è 6 euro, perché per averlo devo rinunciare a 6 euro. Inoltre, se con quei 6 euro avrei comprato una pizza, possiamo dire che il costo per me di quel giornale è una pizza.
[Aggiornamento del 5 maggio: suggerimenti 4 e 5]
Quarto suggerimento:
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Supponiamo che tu sappia produrre patate e carote. Se produci patate, rinunci a produrre carote. Quindi, il costo per te di produrre patate è produrre carote.
Quinto suggerimento:
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Supponiamo per semplicità che esistano solo due beni (patate e birra). E supponiamo che tu sia più bravo di me in tutto. Cioè, in un ora tu sai produrre più patate di me, e sai anche produrre più birra di me. Dobbiamo far vedere che, se tu produci patate a costo minore di me, allora necessariamente io produco birra a costo minore di te. Questa è la traccia della dimostrazione.
Ideato da Maurizio Colucci
Primo suggerimento: si tratta di una impossibilità logica, non di un'affermazione empirica che abbia senso cercare di falsificare sperimentalmente.
Secondo suggerimento (dopo i puntini):
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la traccia della soluzione è questa: supponiamo che esista qualcosa che i Cinesi riescono a produrre a costo minore di noi; bisogna far vedere che esiste necessariamente qualcos'altro che noi riusciamo a produrre a costo minore di loro. (E quindi è impossibile che la Cina ci "tolga il lavoro".)
Terzo suggerimento:
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bisogna avere chiaro il concetto di "costo". Il "costo" per te di avere qualcosa è ciò a cui tu rinunci per avere quella cosa. Ad esempio, se il giornale costa 6 euro, il "costo" per me di quel giornale è 6 euro, perché per averlo devo rinunciare a 6 euro. Inoltre, se con quei 6 euro avrei comprato una pizza, possiamo dire che il costo per me di quel giornale è una pizza.
[Aggiornamento del 5 maggio: suggerimenti 4 e 5]
Quarto suggerimento:
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Supponiamo che tu sappia produrre patate e carote. Se produci patate, rinunci a produrre carote. Quindi, il costo per te di produrre patate è produrre carote.
Quinto suggerimento:
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Supponiamo per semplicità che esistano solo due beni (patate e birra). E supponiamo che tu sia più bravo di me in tutto. Cioè, in un ora tu sai produrre più patate di me, e sai anche produrre più birra di me. Dobbiamo far vedere che, se tu produci patate a costo minore di me, allora necessariamente io produco birra a costo minore di te. Questa è la traccia della dimostrazione.
Ideato da Maurizio Colucci
sabato, aprile 02, 2011
La curiosa donazione
Nell'Inghilterra del diciannovesimo secolo, molte strade erano costruite da privati e in seguito donate al pubblico. Con la donazione, la strada diveniva proprietà pubblica, su cui chiunque poteva transitare senza pagare pedaggi. Perché i proprietari facevano ciò, dopo aver speso tanto per acquistare le terre e costruirvi la strada?
Suggerimenti:
Nota: questo e altri enigmi che verranno pubblicati prossimamente sono tratti dall'interessantissimo blog "Il Lume rinnovato", tenuto da Maurizio Colucci. Il blog in questione analizza importantissimi argomenti come ad esempio l'economia, la scienza e la politica da un punto di vista assolutamente originale che all'inizio può spiazzare il lettore, ma che, se si ha una mente aperta e si è disposti a fare un piccolo sforzo di immaginazione, dopo un po' non può non affascinare. Per quanto mi riguarda, una volta compresi i ragionamenti alla base dei suoi post (si tratta di poche semplici e condivisibili linee guida) non solo mi trovo sempre d'accordo con lui, ma anzi mi è difficile immaginare come argomentare efficacemente la tesi opposta.
Suggerimenti:
- non c'erano incentivi statali o esenzioni fiscali;
- la cosa sarebbe potuta accadere anche in un paese non monarchico;
- stiamo parlando di strade vere e proprie, fatte per gli spostamenti della popolazione; non di quelle brevi stradine di raccordo che oggi si usano per connettere la strada principale a qualche edificio commerciale.
Nota: questo e altri enigmi che verranno pubblicati prossimamente sono tratti dall'interessantissimo blog "Il Lume rinnovato", tenuto da Maurizio Colucci. Il blog in questione analizza importantissimi argomenti come ad esempio l'economia, la scienza e la politica da un punto di vista assolutamente originale che all'inizio può spiazzare il lettore, ma che, se si ha una mente aperta e si è disposti a fare un piccolo sforzo di immaginazione, dopo un po' non può non affascinare. Per quanto mi riguarda, una volta compresi i ragionamenti alla base dei suoi post (si tratta di poche semplici e condivisibili linee guida) non solo mi trovo sempre d'accordo con lui, ma anzi mi è difficile immaginare come argomentare efficacemente la tesi opposta.
mercoledì, marzo 30, 2011
Il ponte della morte
Un giovane esploratore vaga per una foresta, e giunge ad un ponte sorvegliato da un grosso energumeno armato di ascia.
Il guardiano dice "Se vuoi attraversare il ponte devi pronunciare una frase. Se io penso che la frase sia vera ti strangolerò a morte, se penso che sia falsa ti decapiterò".
Dopo qualche istante il ragazzo attraversa il ponte illeso, lasciando la guardia pensierosa.
Che frase ha detto il giovane?
Il guardiano dice "Se vuoi attraversare il ponte devi pronunciare una frase. Se io penso che la frase sia vera ti strangolerò a morte, se penso che sia falsa ti decapiterò".
Dopo qualche istante il ragazzo attraversa il ponte illeso, lasciando la guardia pensierosa.
Che frase ha detto il giovane?
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