giovedì, aprile 07, 2011

Il politico e l'economista

Un politico ed un economista si trovano ad una cena VIP. Nella conversazione serale, il politico catalizza l'attenzione degli ospiti sostenendo che è necessario imporre un dazio alle merci provenienti dalla Cina, perché la Cina ci sta "togliendo posti di lavoro". I cinesi, argomenta il politico, lavorano 12 ore al giorno; inoltre hanno una moneta svalutata artificialmente che fa sì che i loro prodotti per noi costino pochissimo, una volta convertito il loro prezzo da yuan ad euro. Per tutti questi motivi, il politico conclude che "non possiamo competere con loro: riescono a produrre tutto a costo minore". A questo punto, l'economista interviene e risponde: "Mi scusi, ma quello che ha appena detto è impossibile". L'economista ha ragione. La domanda è: perché è impossibile?

Primo suggerimento: si tratta di una impossibilità logica, non di un'affermazione empirica che abbia senso cercare di falsificare sperimentalmente.

Secondo suggerimento (dopo i puntini):
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la traccia della soluzione è questa: supponiamo che esista qualcosa che i Cinesi riescono a produrre a costo minore di noi; bisogna far vedere che esiste necessariamente qualcos'altro che noi riusciamo a produrre a costo minore di loro. (E quindi è impossibile che la Cina ci "tolga il lavoro".)

Terzo suggerimento:
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bisogna avere chiaro il concetto di "costo". Il "costo" per te di avere qualcosa è ciò a cui tu rinunci per avere quella cosa. Ad esempio, se il giornale costa 6 euro, il "costo" per me di quel giornale è 6 euro, perché per averlo devo rinunciare a 6 euro. Inoltre, se con quei 6 euro avrei comprato una pizza, possiamo dire che il costo per me di quel giornale è una pizza.

[Aggiornamento del 5 maggio: suggerimenti 4 e 5]

Quarto suggerimento:
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Supponiamo che tu sappia produrre patate e carote. Se produci patate, rinunci a produrre carote. Quindi, il costo per te di produrre patate è produrre carote.

Quinto suggerimento:
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Supponiamo per semplicità che esistano solo due beni (patate e birra). E supponiamo che tu sia più bravo di me in tutto. Cioè, in un ora tu sai produrre più patate di me, e sai anche produrre più birra di me. Dobbiamo far vedere che, se tu produci patate a costo minore di me, allora necessariamente io produco birra a costo minore di te. Questa è la traccia della dimostrazione.



Ideato da Maurizio Colucci

34 commenti:

cip999 ha detto...

immaginiamo di acquistare una borsa cinese non di marca, ma apparentemente identica ad una made in Italy. la borsa cinese costerà certamente di meno dell'originale, e quindi è più conveniente. ora suppoiamo di acquistare, con i soldi ricavati, delle scarpe: daremo così il lavoro ad un calzolaio. il calzolaio, con i soldi ricavati dalla vendita delle scarpe, comprerà, per esempio, un anello, dando lavoro ad un orefice, e via di seguito. quindi, i cinesi influiscono positivamente sull'occupazione degli italiani.
spero di averci azzeccato :D

cip999 ha detto...

scusate: "ora supponiamo di acquistare, con i soldi risparmiati..."

Unknown ha detto...

ok, ci provo, ho 14 'anni, non criticate......
allora, se una penna in italia costa 5E e la stessa della stessa marca (quindi non falsa o senza marca)in cina costa 2E, la cinese ci costa meno e quindi è paragonabile a niente d'importante (esempio 2E è una caramella = nulla che ci interessi), quindi in italia fa più piacere sapere che ciò che abbiamo comprato equivalga a qualcosa di più.
so che come ipotesi è stupida ma volevo provare, spero che voi abiate capito qualcosa, io non sò cosa ho scritto XD ......

Paco ha detto...

Una possibilita' sono i prodotti tipici/tradizionali/regionali dove anche se loro riescono per esempio a produrre il Parmigiano Reggiano a prezzo minore, pero' non hanno la possibilita' di commerciarlo non essendo prodotto in Italia (DOC).
Quindi il lavoro degli impiegati nei settori di questo tipo non e' a pericolo e quindi non e' vero che ci portano via tutto il lavoro.

Paco ha detto...

Lo stesso vale per il settore terziario.
Non penso che i cinesi possano venire e offrire i servizi che troviamo in Italia.
Penso a tutti i servizi, officina auto, assicurazioni, banche, macelleria, dove il prodotto e' un servizio localizzato sul territorio italiano e quindi se in Cina lo stesso servizio e' a piu' buon mercato, comunque non lo possono sfruttare (non vado in Cina a farmi riparare l'auto o a farmi assicurare)

Paco ha detto...

In conclusione quindi rimane del lavoro anche per gli italiani e, se comunque arrivano prodotti cinesi a buon prezzo sul nostro mercato, comperandoli, ci rimangono piu' soldi (risparmi)e quindi consumiamo di piu', anche dei prodotti italiani.
A questo punto aumentando il consumo, si aumenta la produzione, aumenta l'impiego, calano i costi di produzione (economia di scala) e quindi scendono anche i prezzi dei prodotti italiani.

Marco ha detto...

mI = moneta Italiana
mC = moneta Cinese

Partiamo, per avere un rapporto reale col costo della vita, ipotizzando che in Italia un Kg di pane costi 1 mI e che in Cina costi 1 mC.
Ipotizziamo ora che il cambio fra le due monete sia: 1 mI = 10 mC
Diciamo quindi che la loro moneta sia svalutata rispetto alla nostra.
Prendiamo adesso un prodotto che in Cina possano produrre tutto internamente, ad esempio le scarpe.
Mettiamo che per loro il costo di una scarpa sia di 100 mC, vendendole in Italia, col cambio della moneta, verrebbe 10 mI.
Considerando che a noi costerebbe 100 mI, ci conviene comprare quelle importate da 10 mI.
E alla Cina conviene sicuramente esportare, perché per loro 100 mC equivalgono sempre a 100 Kg di pane, come i nostri 100 mI.
Ma prendiamo ora un prodotto che in Cina non possono realizzare per mancanza di materie prime o perché un prodotto "particolare", come ad esempio una Ferrari.
Se qui in Italia una Ferrari verrebbe a costare 100.000 mI, in Cina, il prezzo diventerebbe 1.000.000 mC, quindi in questo caso sconveniente da comprare.
Ma dato che non hanno altri mezzi per procurarselo, l'unica è rinunciare a 1.000.000 Kg di pane. ;)
Lo stesso vale per materie prime alle quali non possono fare a meno.
Spero che il ragionamento si capisca, anche se ho usato esempi particolari.

JeSs! ha detto...

credo che la cosa sia da porre in relazione al dazio: porre un dazio elevato farebbe aumentare il costo della materia importata, ergo costerebbe quando una cosa prodotta qui, ma viceversa la cosa prodotta qui sarebbe svantaggiosa comunque per il cinese, nel mercato globale intendo, quindi lil fatto di imporre un dazio non risolverebbe il problema perche' in primis la cosa avrebbe in italia un valore similare alla nostrana, e quindi le vendite si equivalrebbero, ma non si avrebbe un corrispettivo in terrra cinese ove la cosa esportata avrebbe comunque un prezzo proibitivo

Offspring ha detto...

Allora, premessa ritengo che l'economista si sbagli, ma se non si sbagliasse il senso potrebbe essere che Opzione 1:
Una moneta svalutata non fa necessariamente si che in un'altro paese la roba costi poco, perche anche se l'euro vale piu del dollaro se una cosa in europa costa 5 centesimi e in america erciali degli stessi proprietari. rendendo la strada pubblica, aumentava il numero di persone che passavano davanti a tali edifici, e di conseguenza le vendite e gli incassi erano maggiori.4 dollari moneta svalutata o no agli Amercani conviene comprarla in Italia.
Opzione 2:
Ad ogni modo c'e anche un costo di trasporto che ci da un certo vantaggio, quindi il suo "non possiamo competere" e necessariamente sbagliato, magari un "non vogliamo competere" renderebbe la frase sensata.

Maurizio ha detto...

@cip999

immaginiamo di acquistare una borsa cinese non di marca, ma apparentemente identica ad una made in Italy. la borsa cinese costerà certamente di meno dell'originale, e quindi è più conveniente. ora suppoiamo di acquistare, con i soldi ricavati, delle scarpe: daremo così il lavoro ad un calzolaio. il calzolaio, con i soldi ricavati dalla vendita delle scarpe, comprerà, per esempio, un anello, dando lavoro ad un orefice, e via di seguito. quindi, i cinesi influiscono positivamente sull'occupazione degli italiani.

mi spiace, non è corretto. chi garantisce che anche i soldi risparmiati non siano spesi in qualcosa fatto in cina?

Maurizio ha detto...

Non ho ancora avuto tempo di leggere tutti i vostri commenti, ma sul mio blog ho aggiunto due suggerimenti (un po' più sostanziosi).

Vi invito a commentare sul mio blog. Ciao

Marco ha detto...

Scusa Maurizio, ma questa mi sembra proprio una cavolata.
Dato che il quesito è stato posto qui e che le risposte i lettori di questo blog le hanno date qui, non vedo perché per avere risposta dovremmo metterci tutti a seguire un altro blog.
Se hai/avete intenzione di proseguire anche qui bene, altrimenti per quello che mi riguarda potete anche cancellare il post.
Non ha senso scrivere un articolo da una parte se poi si vuole portare la discussione da un'altra.

Walter ha detto...

@Marco: non mi sembra il caso di prenderla così male, quello di Maurizio era solo un invito, non certo un ordine :)

Comunque ho aggiornato il testo dell'indovinello aggiungendo i due nuovi suggerimenti di Maurizio

Marco ha detto...

@Walter: non volevo essere polemico, è che il suo ultimo messaggio mi era sembrato qualcosa tipo "Se volete giocare venite di là, perché qui neanche le leggo le vostre risposte."
Ed erano passati 20 giorni dall'ultima risposta, quasi un mese dalla pubblicazione del quesito e ben 9 risposte.
Ora io non dico che qualcuno doveva per forza farsi sentire, dato che il blog è privato, e il proprietario fa come meglio crede, solo mi sembrava una presa in giro dopo tutto questo tempo dire "commentate sul mio blog".
Ma allora qui che l'avete scritto a fare il quesito?
Tutto qui, senza naturalmente voler offendere nessuno.

Walter ha detto...

Capisco la tua frustrazione nella lentezza delle risposte, ma devi capire che chiunque può contribuire a questo blog, e non firma un contratto né viene pagato per farlo: lo fa quindi compatibilmente col tempo libero che ha a disposizione. Anche tu potresti inviare nuovi enigmi, e non ti si potrebbe chiedere di rispondere entro un certo tempo.
Credo che Maurizio abbia suggerito di rispondere sul suo blog solo perché così gli arrivavano le notifiche e avrebbe risposto prima, ma chiaramente siete liberi di rispondere solo qua, ci mancherebbe altro: riceverete comunque un feedback, anche se non subito.

Non prendere la mia come una ramanzina, anzi ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di spiegare questo concetto che mi sta piuttosto a cuore

Cordialmente,
Walter

Maurizio ha detto...

@marco

vi spiego l'arcano. io semplicemente non mi ero accorto che walter aveva già pubblicato il mio quiz su questo blog. Non so perché davo per scontato che lo avrebbe solo dopo che che io avessi dato la soluzione. Ma io per dare la soluzione aspettavo di leggere qualche commento sul mioblog. Non vedendo nessun commento, credevo semplicemente che il quiz non interessasse a nessuno. Oggi invece Paco mi ha detto che era in corso una discussione su questo blog, e ho cominciato a rispondere ai vostri commenti, ma, dato che il mio tempo è limitato, sto dando la precedenza a quelli postati sul mio blog.

Continuerò a rispondere ai vostri commenti ma, come potete vedere, sul mio blog ho già postato la soluzione (nei commenti). Ciao

Walter ha detto...

Ecco, alla fine si è risolto l'arcano. Evidentemente c'era stata un'incomprensione tra me e Maurizio, niente di grave fortunatamente. Ad ogni modo, contrariamente a quanto pensasse Maurizio, il suo enigma ha destato un certo interesse, quindi gli rinnovo i miei complimenti :)

Maurizio ha detto...

@offspring, marco, jess e gli altri

mi spiace ma siete fuori strada. la risposta l'ho messa sul mio blog. in breve, anche se i cinesi sanno fare tutto meglio di noi, ci sarà sempre qualcosa che non possono produrre, perché avrebbero una perdita, cioè avrebbero più costi che benefici. il motivo è che, producendo quella cosa, perdono i soldi che deriverebbero dal produrre l'altra cosa. per maggiori dettagli, vi indirizzo nuovamente al mio blog.

Paco ha detto...

Ho letto la soluzione e sinceramente anche se comprensibile (se la sciluppi con dei valori numerici si capisce meglio), credo sia valida solo se si rimane nella teoria.
Comunque sia, non ritengo rientri nella categoria per cui mi piace questo blog, e cioe' quella dei rompicapo, indovinelli, giochi.
La ritengo piu' una dimostrazione scolastica di una teoria.
Suggerimento a Maurizio e' quello di scrivete su questo blog problemi adeguati, come quello delle strade in Inghilterra.

Fallen_Idol ha detto...

Ma non postate più indovinelli?

Walter ha detto...

È periodo di esami all'università, quindi il tempo scarseggia. Se mi imbatto in qualcosa di simpatico o ricevo qualche segnalazione senz'altro pubblico, ma non ho tempo di cercare/inventare ;)

Fallen_Idol ha detto...

Capito :)

Giorgio ha detto...

Come faccio a mandarti un altro enigma? Non riesco a trovare nessun contatto..

Walter ha detto...

giochierompicapo chiocciola me.com

Jokєr ha detto...

Supponiamo ke in un'ora
un cinese produca:
10 patate e 10 birre ...e ke una birra "costasse" 1 patata quindi semplifikand 1birra=1patata
Nel frattemp (nello stex arco temporale)
Un italiano ha prodotto :
5 patate e 5 birre....
SE DI PROPOSITO l'italiano "sopravvalutase" una patata ...ponend ke una patat costi 2 birre semplifikando 1patata=2birre...di conseguenza ai cinesi converrebbe vendere le proprie patate in italia in quanto raddoppia il "poter d'acquisto"delle loro patate (le birre costano meno 1b=1/2p) ...
conclusione:
LE "PATATE" ITALIANE SI FANNO PAGARE MEGLIO XD

timoniere del900 ha detto...

Supponiamo che in italia costa tutto più caro perché abbiamo Tremonti che ci frega ormai da troppo tempo, fra poco la birra costerà 5 euro/LITRO e le patate 7 euro/kg e i cinesi ridono
come ridavamo noi con la lira svalutata e i tedeschi che spendevano marchi a tutta "BIRRA"

maiko ha detto...

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Johnpea ha detto...

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VeonForgedawn ha detto...

Supponiamo seguendo l'ultimo suggerimento che esistano solo due prodotti: PANE(P) e BIRRA(B) e due paesi CINA (C) e AMERICA (A).
Se la produzione di P cinese è maggiore di quella americana allora il loro pane sarà venduto di più ed a un prezzo minore di quello americano, quindi gli americani investiranno i loro guadagni sul prodotto cinese che avrà sempre più richieste. In conseguenza alla maggiore richiesta C sarà costretta a creare nuovi posti di lavoro nel settore del pane per soddisfare tale domanda. L'america ha quindi due scelte:
.fare concorrenza
.investire su un altro prodotto
La prima porta ad uno stallo (ovviamente poco favorevole all'economia di entrambe le nazioni in quanto le vendite saranno più o meno eque e questo porterà ad una rivalità su altri prodotti (ipotesi 2)) o induce una delle due nazioni a gareggiare su un altro prodotto (ipotesi 2).
La seconda porta A a produrre B in maggiore quantità rispetto a C così da poterne abbassare i costi e permetterne una maggiore esportazione e richiesta. Con l'aumentare di B americana l'America creerà nuovi posti di lavoro. In tal modo i rispettivi B e P non prodotti da i due stati saranno portati a migliorare la qualità e non la quantità favorendo a loro volta l'economia dei due paesi. Questo ragionamento vale considerando due nazioni con risorse e mano d'opera simili, ovviamente non possiamo considerare una concorrenza tra due stati con uno sviluppo completamente diverso e opposto. E' quindi chiaro come in realtà la Cina (nel nostro caso) non possa sottrarre lavoro all'America per una semplice ragione di concorrenza.

Unknown ha detto...

Produrre qualcosa che i cinesi non riescono a produrre(??)

Unknown ha detto...

Moneta? Per noi è conveniente lo scambio moneta o è necessario?

Unknown ha detto...

Suppingo che visto che sia una cena vip si trovino I maggiri esponenti di stato, comunque essebdo un politico a parlare signofica che cio che dira è legge, quindi basta non far cambiare moneta hai cinesi anche se vambiare da yuan a euro sarebbe inpossibile, non fanno neanche parte dell'unione europea e ci metterebbero anni ad accetarli;in caso di accettazione il politico e l'economista che guarderebbero ovviamente agli ineteressi della propria nazione mettereberro un dazio per avere una certà quantita di guadagno.
Secondo me è la risposta più logica basandosi sulla realtà, spero di essere arrivato alla risposta giusta perchè ho 15 anni e volevo mettermi alla prova con qualcosa di serio.

Unknown ha detto...

Ho dimenticato di mettere il nome, sono Lorenzo quello del commente di 15 anni

Giancarlo Monteverdi ha detto...

Il senso logico del mercato e quindi dello scambio di merci (basato o meno sulla moneta, quindi valido anche in caso di baratto) sta nel fatto che chiunque partecipi al mercato deve trovare, nel fare mercato, ovvero nel fare scambio, un interesse.
In altre parole io non ho interesse di partecipare al mercato e quindi di fare scambio se il mio interlocutore non è in grado di fornirmi almeno un tipo merce che sia ad un prezzo inferiore di quella che mi costerebbe se fossi io a produrla o che comunque io sono impossibilitato a produrre (un prodotto che io non posso produrre vuol dire che per me ha costo infinito).
In un mercato a 2 partecipanti se la Cina ha interesse a importare nel nostro paese significa che ha interesse a ricevere dal nostro paese almeno un tipo di prodotto a prezzo inferiore a quello che alla Cina costerebbe per produrlo in casa sua. Quindi la Cina non ci toglie lavoro ma semplicemente ci induce a trasferire manodopera verso quel tipo di produzione che interessa alla Cina.
In un mercato a 3 o più partecipanti il ragionamento logico non cambia: nessuno ha interesse a partecipare al mercato se non ottiene dal mercato un prodotto a prezzo inferiore a quello che gli costerebbe a produrlo in casa.
Facciamo un esempio a 3 Partecipanti: Italia, Cina e Francia:
Dove l’Italia ha interesse ad importare dei Phanda dalla Cina la quale tuttavia non ha interesse ad acquistare nulla dall’Italia.
Tuttavia la Cina ha interesse ad importare Champagne dalla Francia la quale non ha interesse però ad acquistare nulla dalla Cina.
Tuttavia la Francia ha interesse ad acquistare spaghetti dall’Italia ma l’Italia non ha interesse ad acquistare nulla dalla Francia.
Come creare mercato tra tre o più soggetti quando non esistono interessi reciproci diretti?
La soluzione e la seguente:
L’ Italia vende spaghetti alla Francia per 10 euro e con quei soldi acquista i Phanda dalla Cina.
La Cina Vende i Phanda all’Italia per 10 euro e con quei soldi acquista champagne dalla Francia.
La Francia vende Champagne alla Cina per 10 euro e con quei soldi acquista gli spaghetti dall’Italia.
Per innescare questo circolo virtuoso servono 10 Euro che all’inizio nessuno possiede, ma introducendo 10 euro, cioè stampandoli, il miracolo si compie e questo avviene indipendentemente dal luogo ove inizialmente i soldi vengono introdotti.
Esempio se i 10 Euro vengono dati inizialmente all’Italia subito questa comprerà i desiderati Phanda dalla Cina consegnando i 10 Euro. La Cina allora pagherà quei 10 euro alla Francia per avere l’amato Champagne, la quale allora comprerà dall’Italia gli spaghetti consegnando i 10 Euro e così via.
QUINDI: se partecipi ad un qualsiasi mercato di x soggetti vuol dire che hai un interesse ad acquistare da almeno uno di quei soggetti e che almeno uno dei soggetti in quel mercato ha interesse ad acquistare da te. Se la Cina importa in Italia vuol dire che o la Cina o un altro soggetto del mercato ha comunque interesse ad importare dall’Italia.
CONCLUSIONE partecipare al mercato non genera disoccupazione. Essere esclusi dal mercato genera disoccupazione. Se la Cina importa in Italia vuol dire che l’Italia sta nel mercato… etc etc etc.
PS: Questo ragionamento in sé piuttosto semplice ha tuttavia un grado di complessità tale da sfuggire alla comprensione del politico standard ma viene ben inteso da un economista …e da qualsiasi altro cittadino.
(Giancarlo)